La sentenza del Bundesverfassungsgericht sul caso OMT/Gauweiler
Il Tribunale costituzionale federale tedesco (BVerfG), con la sua decisione del 21 giugno 20161 , ha adottato una sentenza mista di inammissibilità e rigetto dei ricorsi individuali diretti e del conflitto tra poteri aventi a oggetto il programma noto con l’acronimo OMT (“Outright Monetary Transactions”) della Banca Centrale Europea (BCE). Se questo dispositivo era abbastanza prevedibile, le motivazioni della sentenza scrivono comunque un’altra pagina importante di quella giurisprudenza “europea” del BVerfG che fin dalle sentenze della saga Solange ha avuto un ruolo cruciale nel processo di sviluppo dell’Unione europea. La sentenza è in tutto e per tutto un nuovo capitolo di quella narrazione, di cui adotta lo stile, non solo e non tanto per il volume della parte motiva, che si articola in 220 paragrafi e si avvicina per dimensioni al Lissabon-Urteil del 20092 , ma anche e forse soprattutto per l’ampiezza del respiro motivazionale.