Ricordo del Prof. Paolo Carrozza
Il Prof. Paolo Carrozza si è spento dopo una lunga malattia. Era Professore ordinario di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, studioso eclettico, avvocato cassazionista e co-curatore di uno dei manuali di diritto costituzionale comparato più diffusi in Italia. In precedenza, aveva lavorato in vari atenei italiani (Università di Firenze, Università di Sassari, Università di Pisa) ed era stato anche vicesindaco di Pisa dal 1994 al 1998. Fino alla sua scomparsa aveva fatto parte della Commissione paritetica per la Regione Valle d’Aosta.
I suoi meriti accademici sono enormi, ma poche volte come in questa è difficile distinguere fra l’uomo e lo studioso. Non per caso, molti dei concetti da lui sviluppati ben si prestano a descriverne il carattere: integrazione, dialogo, apertura, tolleranza sono parole che danno l’idea della grande umanità del Prof. Carrozza.
Uomo di immensa cultura, aveva un approccio olistico al diritto che concepiva innanzitutto come fenomeno sociale, da qui le “epiche” chiacchierate che spaziavano dalle scienze giuridiche all’economia, dalla storia alla scienza politica, fino alla narrativa, al cinema, al calcio. Quando non si sapeva come “fare i conti” con la tesi (di laurea o di dottorato), quando non si riusciva ad iniziare un articolo o a finire un capitolo, lui sapeva sempre consigliare una lettura o fornire dei contro-argomenti che avrebbero rafforzato (o demolito) la tesi di partenza dell’interlocutore. A volte scontava il prezzo della sua gentilezza e lo si vedeva spesso in giro per Pisa mentre, camminando trafelato, dispensava intere bibliografie a chi lo accompagnava nel tragitto verso il suo prossimo appuntamento. Le sue giornate erano pienissime, ma non negava mai un sorriso a chi lo cercava.
Uomo libero, a sua volta non voleva mai condizionare l’esito del percorso di ricerca di chi gli chiedeva qualche suggerimento, ma giustamente vedeva nei “classici” un punto di partenza necessario. Era molto esigente in questo. Fra gli autori immancabili vi erano Smend, Kelsen (su cui si era cimentato da poco in uno degli ultimi lavori), Santi Romano, Mirkine-Guetzévitch, Friedrich, Cappelletti insieme, ovviamente, al suo Maestro: Alessandro Pizzorusso. La sua risata e la sua cultura erano terapeutiche, perché passava la paura del vuoto e l’angoscia del blocco nella scrittura. Quelli che sembravano baratri insuperabili venivano aggirati dopo una chiacchierata con lui. I suoi allievi non lo dimenticheranno mai.
Quando gli parlammo della nostra Rivista, chiedendogli di entrare a far parte del comitato scientifico, Paolo Carrozza accettò immediatamente con il solito entusiasmo e la sua immancabile risata. Una risata contagiosa, capace di squarciare gli spazi, di attraversare i corridoi della Scuola Sant’Anna, preannunciando, così, l’allegria e la ricchezza di un incontro non pianificato.
Ci stringiamo attorno alla famiglia del Prof. Carrozza con sincero affetto.