La Forma Del Poder: Estudios Sobre la Constitución, Centro de Estudios Políticos y Constitucionales, Madrid, 2012.
L’Opera recensita raccoglie in tre volumi una nuova ed ampliata edizione del famoso libro del Prof. Rubio Llorente “La forma del poder”, pubblicata sempre dalla casa editrice del Centro de Estudios Políticos y Constitucionales di Madrid. Nello specifico si tratta della terza edizione ma si dovrebbe parlare di una nuova pubblicazione date le differenze, sia nella struttura che nei contenuti, che caratterizzano la versione qui recensita.
Il merito di un’Opera del genere non è solo quello di raccogliere testi dispersi fra riviste e volumi collettanei, quanto soprattutto quello di offrire una visione davvero completa del pensiero di uno dei massimi costituzionalisti dell’Europa continentale (e non solo). Proprio con questo secondo intento la terza edizione si caratterizza per l’abbandono del criterio “cronologico” (che limitava la raccolta ai soli scritti del periodo 1978-1992), sostituito da un criterio tematico che ha indotto il Prof. Rubio Llorente a recuperare gli scritti anteriori al 1978 e quelli successivi al 1992. L’Opera finale si divide in quattro parti: la prima è dedicata al tema “Poder constituyente y constitución” e si divide a sua volta in quattro sezioni. La prima sezione della prima parte si concentra sul processo di elaborazione e sulle caratteristiche generali del testo costituzionale spagnolo e include due dei più famosi scritti del Maestro spagnolo: quello sul “Bloque de constitucionalidad”e quello sulla “La Constitución como fuente de derecho”. La seconda sezione della prima parte, a conferma dell’abbandono del criterio cronologico, si intitola “Constitución e integración europea” e raccoglie vari scritti sul processo di integrazione, sul costituzionalismo sovranazionale e sul rapporto fra diritto interno e comunitario (o dell’Ue, come si direbbe oggi). La terza sezione della prima parte (“Constitucionalistas españoles”) raccoglie alcuni studi sul pensiero di altri Maestri spagnoli come Manuel García Pelayo, Adolfo Posada, Diego Muñoz Torrero e Francisco Tomás y Valiente, mentre la quarta consta di due scritti sull’insegnamento del diritto costituzionale.
In appendice al primo volume vi sono anche due interessantissimi saggi (esclusi in precedenza) sul pensiero di Karl Marx (“Los escritos de juventud de Kart Marx. Introducción” e “Los manuscritos de economía y filosofía de Kart Marx”), a dimostrazione della vastità e della profondità del pensiero dell’Autore.
Il secondo volume (“La Organización del Poder”) si divide in due parti. La seconda parte dell’Opera (la prima del Volume II) è dedicata ai “Poderes centrales” e ai “Poderes Territoriales” e si apre con un saggio generale sui poteri dello Stato, in cui si introduce il lettore alla nozione e al concetto di potere dello stato; nella parte in parola sono ricompresi anche dei saggi dedicati, fra gli altri, ai temi della rappresentazione politica, del mandato parlamentare, del governo e del procedimento legislativo e della Corona.
In un secondo momento il Prof. Rubio Llorente sviluppa la sezione sui “poteri territoriali”, raccogliendo una serie di saggi sul derecho autonómico che non solo offrono un’introduzione al tema delle autonomie territoriali in Spagna ma che guardano anche alle prospettive di riforma del testo costituzionale. L’ultima parte del II Volume (la III parte in generale) è dedicata al tema delle “Fonti del diritto”e si articola in una serie di studi su temi come il principio di legalità, la legge come garanzia dei diritti, il rapporto fra legge e Costituzione e la forza ed il valore della legge, raccogliendo anche alcuni scambi con Ignacio de Otto a proposito del concetto “materiale di legge”. Il terzo volume è dedicato all’universo tematico “Derechos fundamentales y jurisdicción constitucional” e include alcuni dei più conosciuti saggi del Prof. Rubio Llorente sul rapporto fra diritti e doveri, sulla giustizia costituzionale (sia da un punto di vista nazionale- con particolare riferimento al ruolo del Tribunal Constitucional- sia in prospettiva comparata, sul judicial review of legislation in altre esperienze nazionali) e sul rapporto fra Corti costituzionali e Corte di giustizia dell’Ue.
Chiudono il volume due saggi che rappresentano la versione scritta di alcuni discorsi tenuti a convegni su temi apparentemente estranei all’universo tematico del terzo volume (ma solo in apparenza) e intitolati, rispettivamente, “La Constitución y del desasosiego judicial” e “La Constitución española y el derecho a la reparación del daño”.
L’Autore annuncia nel Prologo alla terza edizione che questa sarà l’ultima versione dell’Opera e spiega le ragioni che lo hanno indotto a cambiarne la struttura e a rinunciare all’opzione di trasmettere il Suo pensiero attraverso le pagine di un manuale. Il Prof. Rubio Llorente argomenta questa scelta scrivendo di essere sempre stato più interessato allo studio monografico che a quello sistematico: se questa opzione, da un lato, produce inevitabilmente parziali accavallamenti fra alcuni dei lavori riprodotti, dall’altro, permette di apprezzare, senza le semplificazioni che a volte accompagnano i manuali, la complessità e l’evoluzione del pensiero di questo grande Autore e la coerenza di un insegnamento che risulta davvero universale.
Come ha scritto Aragón (M, Aragón Reyes, “La Forma del Poder”, Revista española de derecho constitucional, 1, 1994, pp. 313-321) in una famosa recensione della prima edizione della Forma del poder,quest’Opera pone le basi per la costruzione di una Teoria generale della Costituzione, che trova il suo filo conduttore proprio nella concezione della Costituzione come forma del potere e del costituzionalismo come sforzo volto a plasmare e a riplasmare il potere stesso, senza che ciò implichi una visione meramente formalista del testo costituzionale: “Al hablar de la Constitución como forma del poder no quiero expresar una idea puramente formal. No entiendo la Constitución como un cuerpo caracterizado y definido por la forma típica de las normas que la integran e integrado solo por normas. Lo que para mí define la Constitución es su función y ésta es precisamente , la de dar forma la poder, es decir la de crearlo: forma dat esse rei “ (XXXV).