Cosa vuole dire essere un cittadino europeo?
Il 2 marzo 2010 la Corte di giustizia europea (CGE) si è pronunciata nella causa C- 135/08, Janko Rottmann c. Freistaat Bayern. La sentenza rappresenta un’importante decisione in materia di cittadinanza europea. Nondimeno essa contiene diversi profili critici in ragione dell’atteggiamento prudente con il quale la CGE ha affrontato l’ipotesi della de-naturalizzazione di un cittadino europeo da parte di uno Stato membro. Il sign. Rottmann era per nascita cittadino austriaco. Negli anni ’90 si trasferiva in Germania ed otteneva la nazionalità tedesca, perdendo automaticamente quella austriaca. Durante il processo di naturalizzazione, tuttavia, egli ometteva di menzionare il fatto di essere stato sottoposto a procedimento penale in Austria. Venuta a conoscenza di ciò, l’amministrazione tedesca revocava al sign. Rottmann la concessione della cittadinanza rendendolo apolide. Egli agiva quindi in giudizio lamentando la revoca della propria cittadinanza tedesca da parte del Land della Baviera e soprattutto la perdita dello status di cittadino europeo.
La CGE, tuttavia, ha rinunciato a sindacare la legittimità della revoca della cittadinanza disposta dalle autorità amministrative tedesche, riconoscendone in principio l’ammissibilità e delegando ai giudici nazionali il compito di verificare la proporzionalità della misura disposta nei confronti del sign. Rottmann. La sentenza Rottmann costituisce quindi un occasione mancata per stabilire una maggiore autonomia della cittadinanza europea rispetto alla cittadinanza nazionale, parzialmente in contrasto con le più recenti riforme introdotte dal Trattato di Lisbona. I nuovi artt. 9 TUE e 20 TFUE stabiliscono infatti che la “cittadinanza europea si aggiunge alla cittadinanza nazionale” (e non più, come prevedeva l’art. 17 TCE, che la “cittadinanza europea è complementare alla cittadinanza nazionale”): ciò significa che un domani la cittadinanza europea potrebbe esistere anche in assenza di una cittadinanza nazionale. Per effetto della sentenza Rottmann, invece, la cittadinanza statale rimane saldamente primaria e lo status di civis europeus si perde nell’ombra…