Ancora sull’ordinanza n. 150 del 2012 della Corte costituzionale: alcune ragioni per fare di necessità virtù.

Il contributo di Antonio Ruggeri pubblicato nei giorni scorsi su diritticomparati.it ha messo in luce i più rilevanti profili critici che emergono dalla lettura dell’ordinanza n. 150 del 2012, con cui – lo ricordo – la Corte costituzionale ha restituito gli atti ai tre tribunali rimettenti (Firenze, Catania e Milano) che avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale delle norme della legge n. 40 del 2004 che vietano la fecondazione eterologa. Restituzione motivata dalla Corte…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


Amleto a Strasburgo, post scriptum

Nel suo post, dal titolo Il tratto (in)umano della giurisprudenza della Corte dei diritti umani?, Roberto Conti, profondo conoscitore e sensibile studioso della giurisprudenza europea, svolge alcuni rilievi che sollecitano un’attenta valutazione, sia per gli argomenti che per i riferimenti addotti a loro sostegno. Conti ha ragione da vendere quando rileva in partenza del suo articolato e fine ragionamento la necessità di “filtri” per la Corte di Strasburgo chiamata a gestire domande vieppiù…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


Il tratto (in)umano della giurisprudenza della Corte dei diritti umani?

Il tema affrontato nei post del Prof.Buratti e del Prof.Ruggeri pubblicati dalla Rivista è estremamente delicato. Chi scrive ha cercato, nel recente passato, di riflettere sulla centralità del ruolo della motivazione nel processo di perenne attuazione ed implementazione dei diritti umani all’interno di un sistema “interlivello” come lo ha di recente felicemente definito Ruggeri[1] ed a quelle riflessioni non può che sommessamente rinviare[2]. Viene però oggi all’osservazione attenta degli…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


Amleto a Strasburgo, ovverosia la Corte EDU allo specchio: essere o non essere “giudice”?

Andrea Buratti, nel suo post dal titolo Strasburgo, scortesie per gli ospiti, apparso il 18 giugno ’12 su www.diritticomparati.it, offre un quadro edulcorato di una questione cruciale, che va acuendosi sempre di più e che, alla fin fine, rischia di rimettere in discussione l’essenza stessa della giurisdizione europea, l’essere appunto la Corte EDU un… giudice. Una questione che, dunque, non è di mero galateo – come il garbato titolo dato da B. alla sua riflessione farebbe pensare – ma di…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


Stasburgo, scortesie per gli ospiti

Che la Corte europea dei diritti dell’uomo sia vittima del suo stesso successo è cosa nota. Il costante incremento dei ricorsi individuali ha infatti costretto la Corte a dotarsi di un sistema di filtro in grado di consentirle di operare con modalità e tempi ragionevoli. Così, il Protocollo 14, approvato nel 2004, estendeva l’area dell’irricevibilità e snelliva la fase di verifica sommaria della ricevibilità: sotto il primo profilo, l’art. 12 del Protocollo introduceva tra le cause di…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


La Corte costituzionale, i parametri “conseguenziali” e la tecnica dell’assorbimento dei vizi rovesciata (a margine di Corte cost. n. 150 del 2012)

Palese è l’obiettivo avuto di mira dalla pronunzia qui annotata “a prima lettura”, che è di guadagnare tempo, con la non recondita speranza che le questioni di costituzionalità originariamente proposte sulla legge 40 non siano quindi nuovamente portate al giudizio della Consulta. La tecnica processuale messa in atto allo scopo di centrare l’obiettivo appare essere alquanto originale e – diciamo pure – ardita, ma non per ciò – come si tenterà di mostrare – persuasiva. La Corte si guarda bene dal…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


La saga Scoppola v. Italia e il margine di apprezzamento degli Stati in materia elettorale. A margine della sentenza della Grande Camera del 22 maggio 2012 sul diritto di voto dei detenuti

Il 15 aprile del 2011 il Governo italiano aveva presentato ricorso avverso la pronuncia della Camera della Seconda sezione della Corte europea di Strasburgo che aveva riconosciuto all’unanimità che la limitazione del diritto di voto ai detenuti prevista dall’ordinamento italiano costituiva una violazione dell’art. 3 Protocollo 1 della Convenzione (In un precedente post siamo intervenuti a commentare la prima sentenza). In virtù dell’art. 36 della Convenzione e dell’art. 44 del Regolamento della…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


Quali diritti per i cittadini europei: la complessa definizione dei contenuti della cittadinanza europea tra interventi della Corte di giustizia e ruolo dei giudici nazionali

1. In alcune recenti sentenze della Corte di giustizia è possibile cogliere la traccia di una rinnovata riflessione sul significato della cittadinanza europea, che – nonostante forse qualche troppo prudente battuta d’arresto – sembra destinata a riempire di significato l’affermazione formulata nella decisione Grzelczyk del 2001, e costantemente ripetuta nella giurisprudenza successiva, secondo cui «lo status di cittadino dell’Unione è destinato ad essere lo status fondamentale dei cittadini…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


Note a proposito della cd. Italian Theory e del suo rilievo per uno studio storico e comparativo del diritto costituzionale

Di “Italian Theory” si ragiona in un libro di Roberto Esposito - Pensiero vivente. Origine e attualità della filosofia italiana, Torino, 2010 – dedicato a ricostruire una tradizione di pensiero italiana che dall’umanesimo arriva ai giorni nostri. All’interno di questa tradizione di pensiero Esposito riconduce autori anche molto diversi tra loro, filosofi e no (di qui probabilmente la scelta di parlare di ‘pensiero’ nel titolo e di ‘filosofia’ solo nel sottotitolo): Machiavelli, Bruno e Vico…

Leggi Articolo

Inserisci Commento


La Carta di Nizza come parametro di costituzionalità? La Corte costituzionale austriaca tra tutela dei diritti fondamentali, CEDU, principio di equivalenza e disapplicazione

Con sentenza del 14 marzo, la Corte costituzionale austriaca ha sancito che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea deve essere considerata parametro di legittimità costituzionale per gli atti interni. La sentenza sembra seguire, nelle motivazioni, un percorso logico-sillogistico che appare scardinare un rigido concettualismo proprio della classica concezione gerarchica delle fonti, non tuttavia per proporne un superamento, quanto piuttosto per offrirne una rivisitazione e…

Leggi Articolo

Inserisci Commento