Tatiana Guarnier
Per una decostruzione del principio del “superiore interesse del minore”
[Recensione a E. Lamarque, Prima i bambini. Il principio dei best interests of the child nella prospettiva costituzionale, Franco Angeli, 2016]
Il tema affrontato dal libro di Elisabetta Lamarque “Prima i bambini. Il principio dei best interests of the child nella prospettiva costituzionale” è senz’altro fra i più complicati e difficili da maneggiare.
Lo è, innanzitutto, per la molteplicità dei livelli che occorre tenere congiuntamente in considerazione, dal momento che il principio (o forse, come si vedrà, il criterio o, forse ancora, l’argomento) dei best interests of the child trova enunciazione in Carte interne, sovranazionali ed internazionali con varia modulazione ed ancor più varia attuazione legislativa ed applicazione giurisprudenziale. Varietà della quale il volume tiene conto dedicando i capitoli secondo e terzo alla declinazione del principio, rispettivamente, nell’ordinamento convenzionale e nell’ordinamento dell’Unione europea. Si tratta di problematica, certo, comune oramai a quasi tutti i settori del diritto e ai più diversi ambiti normativi, stante l’odierna profonda ed inestricabile interconnessione fra tessuti ordinamentali di varia fattura e provenienza. Quel che, però, qualifica in maniera particolare tale interconnessione in sede di applicazione del principio in parola è la sua combinazione ad – almeno – altri due elementi di complessità: una complessità semantico-concettuale e una complessità pragmatica o materiale.
7 Luglio 2016