Lettera formale contro la Polonia – avvio della terza procedura di infrazione

Negli ultimi anni molto si discute di “democrazie illiberali” e di un rischio per la tenuta dei valori fondamentali su cui l’Unione si fonda che deriverebbe da processi interni ai singoli stati. In virtù della pretesa di alcuni stati membri di fondare la legittimazione popolare dei governi sulle ragioni di un nuovo assetto democratico dai connotati sempre più plebiscitari, infatti, la sfida è spesso rivolta nei confronti di alcuni di quegli istituti espressione del costituzionalismo come dottrina del limite del potere. L’indipendenza della magistratura appare al centro, non a caso, di queste tensioni.  E tale ambito appare tanto più sensibile se si riflette sul fatto che il giudice comune, come più volte ribadito anche dalla Corte di Giustizia, nei vari ordinamenti ha anche un ruolo decisivo nell’attuazione del diritto sovranazionale.

Tale tendenza appare particolarmente marcata se si guarda all’Ungheria e alla Polonia che da tempo sono sotto la lente di osservazione delle istituzioni europee e del consiglio d’Europa che, peraltro, la scorsa settimana, ha pubblicato un rapporto preoccupato su alcuni sviluppi recenti in materia democrazia locale e regionale proprio con riferimento al caso polacco (qui). E sempre con specifico riferimento alla Polonia, la Commissione ha da ultimo deciso di avviare una nuova procedura di infrazione, la terza dal luglio 2017, inviando una lettera formale. Si allega di seguito con riferimento alle nuove regole dell’ordinamento giudiziario la comunicazione di tale atto.

Il pregresso è piuttosto risalente. Sin dal gennaio 2016, come noto, la Commissione, per indagare su una possibile violazione dei principi della Rule of Law, ha avviato un dialogo con la Polonia, onde evitare possibili minacce sistemiche. Questo dialogo si è svolto su diversi piani, ma non ha dato grandi risultati.

Nel dicembre 2017, la Commissione ha pertanto deciso di avviare una procedura ai sensi dell’art. 7, co. 1, TUE, chiedendo al Consiglio di constatare se esista un evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori di cui all’art. 2. Parallelamente, però,  la Commissione aveva già avviato ben due procedure di infrazione contro le leggi con cui si sono riviste parti del sistema giudiziario del Paese, mettendo a rischio, questa la preoccupazione, l’indipendenza dei giudici. Con riferimento alla riforma delle regole che concernono la Corte suprema, si è pronunciata financo la Corte di Giustizia, bloccando l’entrata in vigore delle nuove norme (17 dicembre 2018 - C-619/18).  Sulle procedure iniziate dalla Commissione al gennaio 2018, cfr. qui un procedente post di Giacomo Delledonne su questo blog.

Ora è stato formalizzato l’avvio della nuova procedura di infrazione, sempre con l’obiettivo di proteggere i giudici dal controllo della politica.

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La "Costituzione economica". Una lezione di Paolo Ridola presso l'Istituto italiano per gli studi storici

Nell'ambito del ciclo di seminari 2018/2019 che si tiene presso l'Istituto italiano per gli  Studi storici sul tema "I capitalismi" (https://www.iiss.it/la-formazione/seminari-e-lezioni/), pubblichiamo il video della lezione del Prof. Paolo Ridola, tenutasi il 28 gennaio 2019, su La "Costituzione economica", la cui registrazione è resa disponibile grazie al lavoro di Radio radicale. La lezione è introdotta dal Prof. Natalino Irti, Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici.


Convegno annuale di Diritti comparati

Siamo lieti di invitarvi al convegno annuale di Diritti comparati "L'indipendenza delle corti nel diritto costituzionale, comparato ed europeo", che si terrà il 18 e 19 ottobre presso l'Università Commerciale "L. Bocconi" di Milano. L'evento vedrà ospiti, tra gli altri, il presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo Guido Raimondi, il vicepresidente emerito della Corte di giustizia Antonio Tizzano, il primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Mammone, e il giudice costituzionale Francesco Viganò.  Il convegno è organizzato in collaborazione con il Jean Monnet Module "Eur. Publ. ius- European Public Law-ius" e con la Scuola di Giurisprudenza dell'Università Bocconi. Iscrizioni online al link: www.unibocconi.it/eventi


L’indipendenza delle corti nel diritto costituzionale italiano, comparato ed europeo

La Rivista di Diritti Comparati promuove una call for papers destinata a giovani studiosi (ricercatori, assegnisti, dottorandi di ricerca) ed esperti volta ad approfondire il tema dell’indipendenza delle corti nel diritto nazionale, comparato ed europeo.

Lo studio che si intende avviare è mirato all’individuazione dello status quo relativo alle corti di diverse giurisdizioni, al fine di delineare i contorni delle garanzie iniziali rilevanti – date, per esempio, dai procedimenti di nomina/elezione – poste a presidio dell’indipendenza nei diversi contesti ordinamentali.

I paper selezionati saranno destinati alla presentazione nell’ambito del Convegno annuale di Diritti Comparati, in programma il 19 ottobre 2018 [TBC] presso l’Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano e alla successiva pubblicazione, previo esito positivo della procedure di referaggio a “doppio cieco”, all’interno dell’ultimo numero della Rivista di Diritti Comparati in pubblicazione nel 2018.

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Auguri da diritticomparati

Buon Natale e Buon anno dalla redazione di diritticomparati.it.
Le pubblicazioni riprenderanno l'8 gennaio.


La sentenza Taricco 2 della Corte di Giustizia

Visualizza la sentenza qui.


Save the date:
Il mercato fra poteri privati e poteri istituzionali

3° Convegno annuale di Diritti Comparati

Sede: Roma, Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Scienze Politiche, Sala del Consiglio, via G. Chiabrera, 199
Data: 15 novembre 2017
Orario: 10.00-13.00 / 15.00-17.00

Mattina: relazioni di Marco Bassini, Corrado Caruso, Maurizia De Bellis, Claudio di Maio e Francesco Saitto (coordina Salvatore Bonfiglio).
Pomeriggio: tavola rotonda con Fabrizio Cafaggi, Maria Rosaria Ferrarese, Giovanni Pitruzzella e Vincenzo Zeno-Zencovich (coordina Massimo Siclari).


Le ragioni di un nuovo inizio

Inauguriamo oggi – in questa veste più funzionale e ci auguriamo anche visivamente più accattivante – una nuova stagione di diritticomparati.it.

Non si tratta solo di un restyling grafico: il progetto originario, nato ormai sette anni fa, si aggiorna anche nei componenti del gruppo di coordinamento, nella redazione e nei contenuti.

E rilancia.

Giuseppe Martinico e Giorgio Repetto – membri della prima ora della redazione – si uniscono ora ai coordinatori originari, Andrea Buratti e Oreste Pollicino, ed a Raffaele Torino, entrato a far parte del gruppo qualche anno fa. Un allargamento che riflette la condivisione del progetto culturale, rispondendo all’esigenza di ripartire nuove responsabilità e accresciuti impegni.

Ed infatti – qui le novità nella struttura e nei contenuti – nasce oggi una vera e propria Rivista elettronica Rivista di diritti comparati, che si affianca al blog e ai Working Papers.

Negli anni trascorsi il nostro blog ha pubblicato oltre 1.000 post, passando in rassegna le principali novità normative, giurisprudenziali e politico-istituzionali in Europa, ma anche negli Stati Uniti, nei Paesi Arabi e in America Latina. I temi di attualità si sono susseguiti e rincorsi: il dialogo tra le Corti, il ruolo della Carta di Nizza, le più significative sentenze della nostra Corte costituzionale e delle Corti di altri Stati, i grandi temi dell’uguaglianza e della tutela dei diritti fondamentali, il destino dell’Europa, gli scenari delle democrazie nel mondo.

In questo percorso, pur breve ma tanto denso di avvenimenti complessi e ambivalenti, non è mai venuto meno il nostro intento: rimanere fedeli alla primaria vocazione scientifica e culturale del progetto attorno a cui si sono riconosciuti tanti giovani giuristi (ma non solo) di diversa formazione. Siamo consapevoli che un blog, per sua natura, non può aspirare alla completezza e alla profondità di analisi tipiche di altre forme del dibattito scientifico, ma proprio la sua agilità può forse – meglio di altre sedi – sollecitare interrogativi, fare emergere tendenze innovative, dare risalto a temi apparentemente marginali, promuovere un confronto più spontaneo ed immediato.

Tutti obiettivi che alimentano la scienza giuridica e la sollecitano a fare i conti con un mondo in rapida trasformazione, più o meno palese. È stato sempre questo il tratto comune a tutti i giovani studiosi che hanno dato corpo alla nostra redazione e che negli anni hanno destinato a questo blog i loro lavori: spesso prime stesure di pubblicazioni più meditate, talora commenti a prima lettura, spesso anche analisi dettagliate e ricche, veri e propri studi di respiro e qualità. A tutti gli autori di diritticomparati.it rinnoviamo il nostro ringraziamento e l’invito a continuare a proporci idee e riflessioni.

Proprio la qualità di questo impegno – così come l’apprezzamento diffuso che abbiamo avvertito nei confronti del progetto e l’entusiasmo rinnovatosi anche in occasione dei primi seminari di diritticomparati fino ad ora svoltisi – ci hanno spinto a creare uno spazio più idoneo per le pubblicazioni scientifiche, un luogo dove fare ulteriormente evolvere il nostro progetto. La Rivista di Diritti Comparati inizierà la pubblicazione dei contributi nei prossimi giorni, e sarà consultabile su questo sito articolo per articolo e per fascicoli quadrimestrali. La Rivista raccoglierà contributi in italiano, inglese, spagnolo e francese, cercando di rispondere al pluri-linguismo che, del resto, ha caratterizzato in questi anni il blog. Norme editoriali e ulteriori dettagli sono disponibili qui.

L’idea comune resta quella, immutata nel suo messaggio essenziale, di studiare la cultura dei diritti fondamentali e le sue trasformazioni in una prospettiva comparata, confrontandoci con le regolamentazioni, le giurisprudenze, le politiche, le storie nazionali e sovranazionali, la letteratura scientifica italiana e straniera, senza steccati e rigidità metodologiche, superando appartenenze settoriali e favorendo il dialogo aperto tra studiosi di diverse provenienze e generazioni. Restiamo ancora oggi convinti che in questo campo si giochino i destini della comprensione dell’esperienza giuridica e del nostro mondo. Di qui, il nostro rinnovato impegno.

A.B., G.M., O.P., G.R., R.T.


La relazione della Corte di Giustizia per il 2016

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha pubblicato sul suo sito l’Annual Report per il 2016 - Judicial Activity (Provisional Version - Synopsis of the judicial activity of the Court of Justice, the General Court and the Civil Service Tribunal). Sul sito, sono disponibili anche altri documenti correlati, i report precedenti e il riassunto sul report annuale stesso (“The year in review”).

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