Internet: regole e tutela dei diritti fondamentali

Il presente volume raccoglie le relazioni presentate al convegno “Internet: regole e tutela dei diritti fondamentali”, tenutosi il 14 dicembre 2012 presso l’Università commerciale “Luigi Bocconi” di Milano.
La giornata di lavori si è caratterizzata per la partecipazione di Autorità indipendenti, dottrina e operatori che, negli ultimi decenni, si stanno confrontando, a diverso titolo, con le delicate sfide presentate dalla rete. L’apporto dei rappresentanti delle Autorità garanti, di importanti studiosi e dei maggiori operatori del settore ha non solo contribuito ad assicurare il successo dell’iniziativa, ma anche permesso di fornire un approccio organico e quanto più possibile esaustivo ai temi oggetto della conferenza.
Il risultato immediato dei lavori del 14 dicembre scorso è stato sorprendente e al di là delle aspettative, sia sotto il profilo contenutistico delle relazioni, che sotto quello del dibattito da esse scaturito che ha coinvolto relatori e uditorio.
Abbiamo quindi cercato di trasferire il valore aggiunto della giornata su carta, ritornando per una volta, solo apparentemente controcorrente, dal mondo dei bit a quello degli atomi, al fine di rendere accessibile l’out-put dei lavori a quel pubblico, sempre più vasto e non più composto da soli specialisti, che ben ha compreso l’importanza cruciale di regole e garanzia dei diritti fondamentali per un sano sviluppo di Internet, delle sue potenzialità così come della persona nella sua identità digitale.
L’organizzazione dell’evento è stata possibile grazie al supporto logistico, organizzativo e, non da ultimo, finanziario dell’Università Bocconi, ed in particolare di RULES-Research Unit on Law and Economics, cui va il più sentito ringraziamento.

A cura di Oreste Pollicino, Elisa Bertolini e Valerio Lubello. Con l’introduzione di Angelo Marcello Cardani e con i contributi di Giovanni Calabrò, Giuseppe Busia, Pasquale Costanzo, Filippo Donati, Tommaso Edoardo Frosini, Franco Pizzetti, Alessandro Morelli, Maria Lillà Montagnani, Giorgia Abeltino, Stefano Longhini, Carlo Iantorno, Marcello Dolores, Luisa Piazza, Luca Sanfilippo.

Per maggiori informazioni e per acquistare il volume, visitare questo link.


Settimane di fuoco alla Corte Suprema!

Ci metteremo un bel po' di tempo a digerire le ultime decisioni della Corte Suprema, che in questi giorni ha scritto alcune tra le più importanti sentenze degli ultimi anni.
Ha cominciato con MARYLAND v. KING, che abbiamo commentato nel post pubblicato qui sotto, sulla conservazione di campioni di DNA di persone sospettate, cui aveva fatto seguire la sentenza sulla  revettabilità del DNA umano (ASSOCIATION FOR MOLECULAR PATHOLOGY et al.): "... we hold that a naturally occurring DNA segment is a product of nature and not patent eligible merely because it has been isolated, but that cDNA is patent eligible because it is not naturally occurring".
E' poi arrivata AGENCY FOR INTERNATIONAL DEVELOPMENT et al. v. ALLIANCE FOR OPEN SOCIETY INTERNATIONAL, INC., et al., che dichiara contraria al primo emendamento la condizione, posta da una legge a carico di ONGs che intendano usufruire di finanziamenti federali per la lotta internazionale all'AIDS, di dichiarare preliminarmente di non sostenere la prostituzione. Ancora più recenti la serie di attese sentenze su discriminazione razziale e azioni positive nell'Università (FISHER v. UNIVERSITY OF TEXAS AT AUSTIN; VANCE v. BALL STATE UNIVERSITY et al.; UNIVERSITY OF TEX. SOUTHWESTERN MEDICAL), e la sentenza che dichiara incostituzionale la sezione 4 del Voting Rights Act (SHELBY COUNTY v. HOLDER), in parte anticipata da USSC, ARIZONA et al. v. INTER TRIBAL COUNCIL OF ARIZONA, INC., in tema di diritto di voto.
E, ovviamente, le due attesissime sentenze sui same-sex marriages ( Download Hollingsworth; Download Winsdor).

Diritticomparati ospita volentieri i commenti di chi volesse intervenire!


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The Use of Foreign Precedents by Constitutional Judges
Edited by Tania Groppi and Marie-Claire Ponthoreau

In 2007 the International Association of Constitutional Law established an Interest Group on 'The Use of Foreign Precedents by Constitutional Judges' to conduct a survey of the use of foreign precedents by Supreme and Constitutional Courts in deciding constitutional cases. Its purpose was to determine - through empirical analysis employing both quantitative and qualitative indicators - the extent to which foreign case law is cited. The survey aimed to test the reliability of studies describing and reporting instances of transjudicial communication between Courts. The research also provides useful insights into the extent to which a progressive constitutional convergence may be taking place between common law and civil law traditions. The present work includes studies by scholars from African, American, Asian, European, Latin American and Oceania countries, representing jurisdictions belonging to both common law and civil law traditions, and countries employing both centralised and decentralised systems of judicial review. The results, published here for the first time, give us the best evidence yet of the existence and limits of a transnational constitutional communication between courts.

Tania Groppi is Professor of Public Law at the University of Siena.
Marie-Claire Ponthoreau is Professor of Constitutional Law and Comparative Law at theUniversity of Bordeaux.

Mar 2013   470pp   Hbk   9781849462716  £60 / €78
DISCOUNT PRICE: £48 / €62.40
Hart Publishing Website: Please quote reference ‘CONSTITBLOG’ in the voucher code field and click apply http://www.hartpub.co.uk/BookDetails.aspx?ISBN=9781849462716 

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Il Conseil Constitutionnel rinvia alla Corte di Giustizia sul mandato d'arresto europeo: il comunicato stampa.

Le Conseil constitutionnel a été saisi le 27 février 2013 par la Cour de cassation d'une question prioritaire de constitutionnalité (QPC) posée par M. Jeremy F. Cette question est relative à la conformité aux droits et libertés que la Constitution garantit du quatrième alinéa de l'article 695-46 du code de procédure pénale (CPP).

L'article 695-46 du CPP est relatif au mandat d'arrêt européen (MAE). Ce mandat a été institué par la décision-cadre du Conseil de l'Union européenne du 13 juin 2002. La loi du 9 mars 2004 a inséré dans le code de procédure pénale les règles relatives à ce mandat. Après la remise d'une personne à un autre État membre de l'Union européenne en application d'un MAE, l'article 695-46 prévoit que la chambre de l'instruction statue dans un délai de trente jours, « sans recours », sur une demande aux fins, soit d'étendre les effets de ce mandat à d'autres infractions soit d'autoriser la remise de la personne à un État tiers.

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Auguri da diritticomparati

Buona Pasqua dalla redazione di diritticomparati.it.
Le pubblicazioni riprenderanno regolarmente dal 2 aprile.