Struggling to Survive: Sexual Exploitation of Displaced Women and Girls in Port au Prince, Haiti
La situazione ad Haiti, a due anni dal terremoto, è ancora terribile. L’opera di ricostruzione sembra essersi fermata, mentre la maggior parte della popolazione vive ancora nei campi di rifugiati o in strutture precarie, continuamente a rischio di sfratto, anche violento, da parte dei proprietari terrieri. Nel frattempo, gli aiuti umanitari stanno lentamente cessando, e perfino la distribuzione gratuita di acqua è rimessa in discussione. Ma forse ancor più preoccupanti sono i resoconti secondo cui la distribuzione di aiuti è avvenuta in modo disorganizzato e incontrollato, favorendo fenomeni di sfruttamento sessuale e abusi. A pagare, quasi sempre, le donne, soprattutto le più giovani – costrette a scambiare favori sessuali in cambio di cibo e beni di prima necessità, sia con coloro che erano incaricati di distribuire gli aiuti, sia con altri abitanti dei campi, e spesso poi vittime di fenomeni di marginalizzazione, quando non di vere e proprie violenze.
Un rapporto da poco pubblicato da un gruppo di associazioni, incluse le legal clinics di CUNY e NYU, getta luce su questo fenomeno, andando ad analizzare sia la diffusione dello stesso, sia le possibili soluzioni giuridiche. Il rapporto esamina il problema dello sfruttamento sessuale e della prostituzione in diritto internazionale come pure nazionale Haitiano. Inoltre, il report si sofferma sulle conseguenze dello sfruttamento, e sulla qualificazione, nazionale come internazionale, delle violenze e degli abusi che troppo spesso hanno luogo contestuamente o in seguito agli scambi sessuali.
Il rapporto è online alla pagina: http://www.chrgj.org/projects/docs/StrugglingtoSurvive.pdf