Lara Trucco, Carta dei diritti fondamentali e costituzionalizzazione dell’Unione europea. Un’analisi delle strategie argomentative e delle tecniche decisorie a Lussemburgo, Torino, Giappichelli, 2013, pp. X-238, ISBN 9788834872956.
Un’agile recensione per un’opera complessa e vasta (nell’accezione whitmaniana del termine)
« (…) sono vasto, contengo moltitudini»
W. Whitman, Il canto di me stesso
Nel volume “Carta dei diritti fondamentali e costituzionalizzazione dell’Unione europea. Un’analisi delle strategie argomentative e delle tecniche decisorie a Lussemburgo”, scritto da Lara Trucco, poliedrica studiosa genovese, l’indubbia attualità del tema oggetto di indagine, ossia lo studio della tutela dei diritti nella dimensione eurounitaria realizzato per il tramite della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, si intreccia a una originale rielaborazione dei problemi ad esso connessi.
“Come si invera nello spazio costituzionale dell’Unione uno dei capisaldi del costituzionalismo, ossia la tutela dei diritti fondamentali? Come, in particolare, essa si realizza attraverso la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione?”: sono queste le working questions fondamentali che l’autrice sembra comunicare al lettore dell’opera.
In questa prospettiva, lo studio è condotto in chiave diacronica e ripercorre i momenti salienti del percorso di affermazione dei valori afferenti al “patrimonio costituzionale europeo”, per dirla con una bella e fortunata espressione di Alessandro Pizzorusso, avendo particolare riguardo al significato peculiare che la Carta di Nizza-Strasburgo ha assunto in tale dimensione. Si parte, dunque, dalla disamina del periodo caratterizzato dalla “Carta inesistente”, oggetto dell’introduzione, in cui l’A. ricorda come l’iniziale silenzio della neonata Comunità economica europea sul versante della tutela dei diritti fu gradualmente temperato per via pretoria dalla Corte di Giustizia e individua i principali passi compiuti in direzione della predisposizione di un catalogo dei diritti. Nella storia della “casa comune europea”, una Charte des droits arrivò solo all’inizio del nuovo secolo, nel 2000, con la proclamazione della Carta dei diritti fondamentali a Nizza. Da allora, sino all’integrazione della Carta nel Progetto di Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, clamorosamente fallito nel del 2006, l’A. medita (I capitolo) sul fatto che la Carta, pur esistente su un piano giuridico-formale, sia rimasta “invisibile”, in quanto «formalmente priva di valore legale» e, soprattutto, sulle ragioni per cui, nonostante questa sua invisibilità, essa si dimostrò comunque «bussola “visibile” per le determinazioni delle Istituzioni», disvelando sin da subito le sue forti potenzialità nel processo di costituzionalizzazione dell’Unione. Il secondo capitolo è occupato da una interessante ricostruzione del ruolo che la Carta assunse, una volta “dimezzata”, successivamente alla mancata ratifica del Trattato costituzionale. In particolare, l’indagine si snoda attraverso l’individuazione delle nuove strategie giurisprudenziali adottate dalla Corte di Giustizia per la tutela dei diritti individuali, in cui, a detta dell’A., «la Carta non compare, ma è il convitato di pietra», avendo riguardo ai principi di non discriminazione, di cittadinanza e personalista. È con la sua riproclamazione a Strasburgo, nel 2007, e la sua entrata in vigore che la Carta diventa finalmente del tutto “visibile” e, lungi ormai dall’essere “dimezzata”, conosce una fase “rampante” della sua attuazione (III capitolo). Su queste basi, è condotta una disamina del case law della Corte di Lussemburgo, in cui, attraverso un approccio quantitativo e qualitativo, si dimostra la crescente frequenza di impiego della Carta, che viene sempre più avvertita come «parametro per l’esame della validità degli atti giuridici dell’Unione» (così, secondo le Conclusioni dell’Avvocato generale, in C-236/09, Association belge des Consommateurs Test-Achats e a.). Nella conclusione, si riflette sulla fase attuale, in cui la Carta sembra porsi “in attesa” di nuovi e imprevedibili sviluppi, a motivo della prospettiva dell’adesione dell’Unione alla CEDU, ex art. 6 co. II del Trattato di Lisbona.
L’opera è corredata da meticolosi e puntuali indici: dall’indice delle opere citate a quello degli autori; cui seguono gli indici cronologici dei testi normativi richiamati, dei documenti richiamati e della giurisprudenza citata. Non può che rilevarsi come questi, oltre a conferire al lavoro un forte taglio scientifico, si possano rivelare strumenti preziosi, sia per la comprensione dei contenuti dell’opera stessa che, in generale, per orientarsi nello studio generale del diritto costituzionale dell’Unione. Inoltre, è da segnalare che il libro dà voce e sintesi monografica ai dati reperibili sull’Osservatorio sulla Carta dei diritti, curato dalla stessa Lara Trucco sul periodico telematico “Consulta OnLine” (raggiungibile alla pagina web http://www.giurcost.org/casi_scelti/CartaUE.html).
Non va sottaciuto, infine, il tono di colore conferito all’opera da alcune citazioni tratte dalle più note opere del grande Italo Calvino, che ravvivano e rendono davvero originale una trattazione monografica dall’oggetto così impegnativo. Attraverso queste, nel rispetto del rigore del metodo giuridico e con dovizia di particolari, il lettore si sente davvero preso per mano e condotto abilmente all’interno di una storia attraente e dal finale ancora tutto da scrivere, quale è il cammino dei diritti fondamentali in Europa.
Di seguito, si riporta l’indice dell’opera:
Introduzione.
LA CARTA “INESISTENTE”.
Dalle Carte in Europa alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
I. LA CARTA “INVISIBILE”. Dalla “proclamazione” a Nizza all’“integrazione” nel “Trattato Costituzionale” .
II. LA CARTA “DIMEZZATA”. Dalla mancata ratifica del “Trattato costituzionale” alla (ri)proclamazione di Strasburgo.
III. LA CARTA “RAMPANTE”. La Carta vigente e i diritti “in azione” da Lisbona e oltre. Conclusione.
LA CARTA, “IN ATTESA”… La Carta nella prospettiva dell’adesione dell’Unione alla CEDU.
Indice delle opere citate.
Indice degli autori.
Indice cronologico dei testi normativi richiamati.
Indice cronologico dei documenti richiamati.
Indice cronologico della giurisprudenza citata.
Indice dei grafici.
Individuazione della working question
Struttura dell’opera